La dipendenza affettiva può causare enorme sofferenza emotiva. Non a caso, alcuni autori hanno trovato un’associazione tra questa condizione, l’ansia e la depressione. È inoltre caratterizzata da sentimenti di disperazione, solitudine, colpa, insicurezza e bassa autostima. Tali esperienze sono noti fattori di rischio, capaci di predisporre gli individui a mettere in atto comportamenti autolesionistici e a considerare l’idea di togliersi la vita.
Il fatto che la dipendenza affettiva favorisca l’autolesionismo e la suicidarietà è qualcosa che vari autori avevano ipotizzato, ma che nessuno aveva testato empiricamente. Il nostro studio si è quindi proposto di colmare questa lacuna nella letteratura e di comprendere più a fondo l’esperienza e il dolore di coloro che soffrono di questa condizione. Abbiamo quindi intervistato un campione di persone per farci raccontare le loro storie.
Il nostro studio ha confermato che la dipendenza affettiva presenta caratteristiche simili a quelle delle dipendenze comportamentali, in linea con la letteratura esistente. La maggior parte dei partecipanti ha riportato sintomi simili alla dipendenza, come emozioni negative intense in assenza del partner, il bisogno costante di contattarlo per alleviare l’angoscia, e la rinuncia ad attività personali e sociali per passare più tempo con il partner. Questo porta a un circolo vizioso di isolamento sociale e vulnerabilità, con molti intervistati che hanno sacrificato la propria autonomia e individualità per una temporanea sensazione di sicurezza.
Inoltre, è emersa una relazione tra l’attaccamento infantile e i modelli relazionali adulti, con il 75% dei partecipanti che ha riconosciuto l’influenza dei rapporti con i genitori nella scelta del partner e nella gestione delle relazioni. Questo può portare all’accettazione di dinamiche di coppia dannose, spesso caratterizzate da abusi e maltrattamenti.
La seconda parte dello studio ha evidenziato la presenza di emozioni negative significative, soprattutto dopo la fine di una relazione. Molti partecipanti hanno riportato depressione, ansia, autolesionismo e pensieri suicidari come conseguenze della dipendenza affettiva. Questi comportamenti, noti come “equivalenti suicidari”, costituiscono un serio rischio per tentativi di suicidio futuri.
In conclusione, il nostro studio ha fornito una migliore comprensione della fenomenologia della dipendenza affettiva, nonché prove empiriche di ciò che finora è stato principalmente teorizzato in letteratura. L’esperienza della dipendenza affettiva può essere debilitante e può provocare notevole dolore a chi ne soffre. In alcuni casi, questo può portare le persone a sviluppare comportamenti autolesionistici o addirittura a contemplare il suicidio.